Henri
Maldiney (Meursault, Cote d’Or, 1912) è uno dei maggiori
pensatori francesi della seconda metà del Novecento.
Successore di Merleau-Ponty a Lione, discepolo di Heidegger e
Binswanger, è autore di un' opera filosofica inconfondibile
per fascino di scrittura e originalità di pensiero. La sua
parabola creativa è stata appartata, ma capace di esercitare
un durevole influsso su almeno due generazioni di intellettuali
(Gilles Deleuze e Pierre Fédida, tra gli altri, si sono più
volte richiamati alle sue analisi). Il saggio che qui si traduce per
la prima volta in italiano, Della transpassibilità,
intreccia sinteticamente i temi di fondo di tutta la riflessione di
Maldiney: dall’ontologia all’estetica alla
psicopatologia. Interroga con rigore implacabile i nodi teoretici
dell’evento e della follia, del corpo e della passività,
della percezione e della pulsione. Quello del “senso” è
forse l’enigma che ne anima, più nel profondo, il
domandare martellante e insieme cristallino.
Federico
Leoni svolge attività di ricerca presso l' Università
degli Studi di Milano. Ha curato una raccolta di Eugène
Minkowski, Cosmologia e follia (Napoli 2000). E' autore di
Follia come scrittura di mondo. Saggi su Minkowski, Straus,
Kuhn (Milano 2001). Ha in corso di pubblicazione il volume Senso e
crisi. Del corpo, del ritmo, del mondo. Con Mimesis ha pubblicato
L ‘inappropriabile. Figure del limite in Kant (2004).
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